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Alexander Selkirk: L'uomo dietro il mito di Robinson Crusoe

Pubblicato: 02 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 02 febbraio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

Alexander Selkirk, un marinaio scozzese, trascorse cinque anni su un'isola deserta, ispirando il personaggio di Robinson Crusoe creato da Daniel Defoe.

Dopo anni di isolamento su un'isola deserta, il 2 febbraio 1709, fu salvato il corsaro Alexander Selkirk, che ispirò la creazione del personaggio di Robinson Crusoe.

Nella prima metà del '700, il navigatore e bucaniere scozzese Alexander Selkirk trascorse circa cinque anni su un'isola deserta, vicenda che ispirò il famoso romanzo Robinson Crusoe.

Raggiungere le Isole Juan Fernández, a circa 700 km dal Cile via mare, richiede tre o quattro giorni di traversata. Oppure, si può arrivare in aereo atterrando sull'unica pista dell'arcipelago, una stretta striscia di cemento dove ogni atterraggio è emozionante e da brivido.

Arrivate a destinazione, l'incantevole natura selvaggia riporta agli occhi la stessa che tra il XVII e il XVIII secolo ospitava pirati e corsari inglesi che trovavano in queste isole rifugio fuori dalle rotte: un luogo perfetto per riparare le navi, fare scorta di viveri e acqua e abbandonare al proprio destino chi aveva commesso qualche colpa. Nel 1704, Alexander Selkirk, un comune marinaio scozzese, subì questo stesso destino che gli valse poi l'immortalità letteraria, ispirando Daniel Defoe per la creazione di Robinson Crusoe.

Selkirk, corsaro dall'indole ribelle, si era imbarcato sulle navi inglesi alla ricerca di prede. Nel 1704, a bordo del galeone Cinque Ports, capitanato da Thomas Stradling, partecipò alla spedizione del corsaro inglese William Dampier. Dopo mesi di scarsi risultati, fecero scalo a Más a Tierra, la più grande isola dell'arcipelago Juan Fernández. Selkirk, insofferente e litigioso, si lamentava delle condizioni della nave e fomentò una ribellione tra l'equipaggio, sebbene avesse ragione poiché la Cinque Ports affondò presto a causa del fasciame malridotto. Tuttavia, sulle navi corsare le sedizioni non erano tollerate.

Selkirk, marinaio giudicato secondo le regole della pirateria, fu abbandonato su un'isola deserta. Gli furono dati pochi viveri, della polvere da sparo, un moschetto, degli attrezzi da falegname, una Bibbia e i suoi vestiti. Diventò così Robinson Crusoe.

Selkirk, dopo aver consumato in fretta il rum che aveva con sé, fu colto dalla disperazione. A causa del dolore, non mangiò finché non fu costretto dalla fame e andò a dormire solo quando non riuscì più a tenere gli occhi aperti.

Il desiderio di morte fu sopraffatto dalla volontà di vivere.

Selkirk capisce di non poter rimanere sulla spiaggia, ma teme le presunte belve feroci dell'isola. La speranza dell'arrivo di una nave si scontra con la realtà di teschi umani su altre isole, che ricordano gli abbandonati prima di lui.

La natura, nella forma di un branco di leoni marini, risvegliò Selkirk dal suo torpore costringendolo a entrare nell'isola, scoprendo così che non tutto era perduto. L'isola, di circa 100 km quadrati, era ricca di acqua, ortaggi selvatici e capre abbandonate. Grazie a corde e oggetti metallici trovati, si rese conto che la sua permanenza sull'isola sarebbe durata a lungo.

Selkirk, ispirato da Robinson Crusoe, trovò nuova forza e grinta su un'isola remota. Costruì un rifugio, realizzò utensili e indumenti. Apprese a vivere in natura, senza armi, adattandosi. Divenne forte e robusto, sopravvivendo in abbondanza.

I topi, arrivati sull'isola tramite qualche imbarcazione, divennero presto una vera e propria piaga, rappresentando un enorme problema per gli abitanti del luogo.

Gli animali rubavano il cibo a Selkirk, gli rosicchiavano i piedi nel sonno e di notte si azzuffavano disturbandolo. Il marinaio addomesticò dei gatti selvatici, che lo proteggevano e gli davano un po' di compagnia. La solitudine era il problema maggiore per Selkirk, in quattro anni solo due navi si erano avvicinate all'isola, ma erano spagnole e lui si nascose per non essere catturato e giustiziato in quanto corsaro inglese.

Per evitare di rimanere preda dei suoi gatti, che venivano nutriti per convenienza, e rimuovere la malinconia, si mise a ballare con una capra mentre leggeva la Bibbia ad alta voce per mantenere l'abitudine di parlare.

Quattro anni dopo, il marinaio scozzese Alexander Selkirk, vestito di pelli di capra e molto provato, venne salvato da una nave inglese su un'isola deserta dove aveva vissuto per più di quattro anni. Per segnalare la sua presenza, Selkirk aveva acceso un fuoco sulla spiaggia, poiché aveva dimenticato come parlare e comunicare con gli altri esseri umani.

Con gioia, Selkirk offrì un lauto banchetto a base di carne di capra, accettando poi d'imbarcarsi per riprendere la sua vita precedente di corsaro. In Inghilterra nel 1711 pubblicò la sua storia, rilasciò un'intervista e ripartì, morendo nel 1721 senza fama e ricchezza. In suo onore, l'isola dove visse è stata rinominata "Isola Robinson Crusoe", mentre un'altra isola vicina è stata chiamata "Isola Alexander Selkirk".

In che modo l'esperienza di Alexander Selkirk su un'isola deserta ha ispirato il mito di Robinson Crusoe

La straordinaria esperienza di Alexander Selkirk, un corsaro scozzese, su un'isola deserta nell'arcipelago Juan Fernández al largo delle coste del Cile, ha ispirato Daniel Defoe a creare il leggendario personaggio di Robinson Crusoe.

Scritto da Trendiqa