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Sgarbi accusato di falsificazione: esperti confermano l'autenticità dell'opera

Pubblicato: 08 gennaio 2024 | Ultimo aggiornamento: 08 gennaio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

Dipinto rubato: l'opera di Sgarbi uguale a quella trafugata dal castello di Buriasco.

Un'inchiesta giornalistica indaga su una presunta somiglianza tra un'opera d'arte posseduta dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ed un dipinto di Rutilio Manetti rubato nel 2013 dal castello di Buriasco.

Il trasportatore di fiducia di Sgarbi, Valerio Zannoni, recuperò nel 2018 il dipinto "Il Manetti" dallo studio del restauratore Mingardi e lo portò nella sede della fondazione Cavallini-Sgarbi, ma delle fotografie mostrano che il dipinto non aveva la candela. Successivamente il dipinto venne trasportato presso lo studio di un'altra restauratrice, Valentina Piovan, che negò di aver aggiunto la fiaccola.

Nuovi misteri sul furto del capolavoro di Manetti.

Nell'ottobre 2020 Samuele De Pietri ritira l'opera da Piovan e la porta nella sua azienda, trovando una fiaccola in alto a sinistra. La Glab esegue una scansione ad alta qualità e rileva particolari significativi: le crepe normali su una vecchia tela mancano dove c'erano i buchi, e il frammento trovato a Buriasco si incastra bene. Inoltre, le crepe mancano anche dove c'è la fiaccola, indicando che la vernice in quelle zone è stata aggiunta di recente.

Due esperti hanno confermato che il dipinto esposto da Sgarbi a Lucca è una copia e non l'originale rubato. L'organizzatore della mostra smentisce, ma non fornisce prove. Sgarbi afferma di aver venduto l'opera, ma anche in questo caso ci sono dubbi sulla veridicità della dichiarazione.

Chi è il misterioso trasportatore fidato di Sgarbi che potrebbe aver recuperato il dipinto rubato nel 2018?

Il trasportatore fidato di Sgarbi, Valerio Zannoni, nel 2018 recuperò il dipinto di Rutilio Manetti dallo studio del restauratore Mingardi e lo portò nella sede della fondazione Cavallini-Sgarbi.

Scritto da Trendiqa