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Strega, il gesto politico di Fulvio Abbate nell'autocandidatura
Pubblicato: 08 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 08 febbraio 2024
Di Trendiqa
Riassunto dell'Articolo
Fulvio Abbate contesta il respingimento della sua autocandidatura al Premio Strega 2024, paragonandola alla storica autocandidatura di Maria Bellonci e criticando il regolamento che la esclude.
Fulvio Abbate critica il Premio Strega per aver respinto la sua autocandidatura, sostenendo che la decisione del Comitato di Gestione è arbitraria e che il premio è influenzato da amicizie e interessi personali. Abbate afferma di aver proposto il suo romanzo 'Lo Stemma' autonomamente, senza un presentatore, e che sarebbe stato più corretto non inserirlo nella dozzina dopo la sua autocandidatura. Cita l'esempio di Maria Bellonci che si era autocandidata con 'Rinascimento privato', e sostiene che il regolamento del premio non vieta l'autocandidatura. Accusa il Premio Strega di essere controllato da Walter Veltroni e di premiare sempre autori vicini a lui, anche se di scarso valore letterario. Abbate afferma di ricevere telefonate di sostegno da parte di molte persone e si riserva di continuare la sua battaglia contro il sistema letterario italiano.
Perché Fulvio Abbate, che ha autocandidato il suo romanzo "Lo Stemma" al Premio Strega 2024, vede il respingimento della sua autocandidatura come un atto arbitrario?
Fulvio Abbate ritiene il respingimento della sua autocandidatura del romanzo "Lo Stemma" al Premio Strega 2024 un atto arbitrario poiché paragona il suo atto a quello di Maria Bellonci che riuscì ad autocandidarsi con il suo romanzo "Rinascimento privato".
Scritto da Trendiqa