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Federico Imbert: L'ascesa del banchiere delle acquisizioni aziendali da Chase a UBS

Pubblicato: 02 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 02 febbraio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

Federico Imbert, noto banchiere d'affari italiano, è scomparso a Milano a causa di una malattia incurabile. Era noto per la sua riservatezza, eleganza e amore per la famiglia.

Il mesto addio a Federico Imbert, il volto della finanza italiana

Federico Imbert, noto banchiere italiano nato a Napoli e membro di una nobile famiglia, è deceduto oggi a Milano all'età di 72 anni a causa di una malattia incurabile. Era noto per il suo coinvolgimento in numerose operazioni di mercato come OPA e IPO e aveva 72 anni. Il suo funerale si terrà a Roma lunedì 5 alle ore 12 nella Chiesa di Gregorio al Celio. Dieci giorni prima del decesso, l'autore dell'articolo aveva parlato con lui al telefono mentre era sottoposto a chemioterapia e aveva concluso la conversazione scusandosi con l'autore per non riuscire a parlare di più.

Imbert era un napoletano affabile con mentalità anglosassone, dalla voce inconfondibile e dall'animo umano, sebbene fosse un banchiere riservato. Si distingueva per il sigaro sempre tra le labbra, l'eleganza d'altri tempi, l'impeccabilità nell'abbigliamento e il profondo affetto per la famiglia. Andava spesso a Napoli per visitare la madre e amava il mare, le auto sportive d'epoca e l'arte antica, sostenendo musei come il Poldi Pezzoli di Milano, la Pinacoteca di Brera e il Museo di Capodimonte a Napoli.

Era socio di John Elkann in società di investimenti immobiliari a Milano e aveva lavorato per quattro case finanziarie, tra cui Chase Manhattan e JpMorgan. Tra le sue ultime operazioni, la vendita di asset australiani di Enel e l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps. Ha avuto un ruolo chiave nell'opas di Intesa Sanpaolo su Ubi, convincendo alcuni soci con l'offerta migliorata della banca bresciana.

L'affare promosso da Colaninno e Gnutti per lanciare un'opa ostile su Olivetti, fu il primo vero esempio di Leveraged Buy Out in Italia, e anche una prova difficile per la Legge Draghi. L'opa ebbe successo perché Colaninno e Gnutti ottennero un maxi-finanziamento bancario. Due anni dopo, Imbert si schierò con Tronchetti, patron della Pirelli, che tramite Olimpia acquisì Bell, la finanziaria lussemburghese che controllava Olivetti. Grazie a questo acquisto Pirelli e Benetton riuscirono a scalare Telecom Italia senza lanciare un'opa.

Imbert ha avuto un ruolo chiave nel settore finanziario italiano, lavorando con Salvatore Ligresti e Mediobanca e contribuendo alla creazione di una newco con Credit Suisse nel 2011. Ha avuto stretti rapporti con Silvio Berlusconi, collaborando alla turbolenta IPO di Mediaset nel 1995. Imbert ha inoltre affiancato il Tesoro in numerosi collocamenti e IPO di importanti società, tra cui Enel Green Power, Endesa, Enav, Fincantieri, Rai Way e Poste, e si è occupato di aumenti di capitale per Unicredit e MPS. Imbert è stato anche una figura di riferimento per la crescita di numerosi banchieri di successo, tra cui Andrea Donzelli, Francesco Rossi Ferrini, Francesco Cardinali, Guido Banti e Paolo Celesia.

In cosa ricorreva la fama e l'illustre carriera di Federico Imbert

Federico Imbert, banchiere d'affari napoletano deceduto il 2 febbraio a Milano, è noto per le sue operazioni finanziarie di successo avvenute dal 1990. Ha condotto una carriera illustre, lavorando a numerose Opa e Ipo.

Scritto da Trendiqa