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Obblighi ESG: cosa cambia per le aziende

Pubblicato: 08 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 08 febbraio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

Il Parlamento europeo e il Consiglio d'Europa hanno posticipato di due anni l'entrata in vigore dei requisiti di rendicontazione della sostenibilità per alcune aziende, per dare loro più tempo per prepararsi.

Per alcuni settori e per le aziende non appartenenti all'UE, il Parlamento europeo e il Consiglio d'Europa hanno differito di due anni l'attuazione dei requisiti di rendicontazione della sostenibilità (CSRD). Le aziende, preoccupate per l'ulteriore carico burocratico e per la minaccia alla loro competitività, hanno accolto con sollievo questa decisione. Ora ci sono due anni per riconsiderare e migliorare il processo.

Le istituzioni hanno esteso la scadenza per la rendicontazione aziendale di sostenibilità nell’UE per ridurre gli oneri amministrativi in linea con la presidenza belga che promuove la competitività europea.

Le società quotate in borsa dell'UE devono rendere pubbliche le opportunità e i rischi ambientali e sociali per aiutare gli stakeholder a valutare la sostenibilità delle loro attività.

Lo scopo degli standard secondo i loro architetti è quello di aumentare la fiducia degli investitori nei prodotti e servizi sostenibili, ignorando il dovere principale di un'azienda che è quello di offrire prodotti e servizi competitivi e remunerare i suoi azionisti.

L'Unione Europea ha stabilito standard di rendicontazione estesi per le aziende, inclusi requisiti di rendicontazione specifici per settore, dimensioni aziendali e aziende extra-UE con fatturato nell'UE superiore a 150 milioni di euro.

L'Unione Europea ha introdotto un'ulteriore burocrazia che impone alle aziende di fornire più informazioni, senza però offrire vantaggi per la solidità e la competitività. Questa situazione porta le imprese a preferire mercati finali e finanziari in Paesi con meno burocrazia o addirittura assenti.

L'entrata in vigore dei nuovi standard, inizialmente prevista per giugno 2023, è stata posticipata a giugno 2026 per consentire alle aziende di adeguarsi ai nuovi requisiti. La decisione è stata presa dopo la raccomandazione della Commissione Europea accolta anche dal Parlamento Europeo. A giugno si terranno le elezioni europee, quindi l'obiettivo è evitare polemiche sulla questione.

L'Unione Europea ha prorogato l'entrata in vigore della direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale e ha stabilito un accordo per regolare i fornitori di rating ESG, garantendo che le valutazioni riflettano i risultati effettivi.

Quali sono le implicazioni per le imprese e gli investitori del rinvio biennale dell'entrata in vigore dei requisiti di rendicontazione della sostenibilità per alcuni settori e per le aziende non appartenenti all'UE previsti dalla direttiva CSRD dell'Unione Europea?

Il rinvio di due anni dell'entrata in vigore dei requisiti di rendicontazione della sostenibilità previsti dalla CSRD concede alle aziende più tempo per prepararsi e riduce gli oneri amministrativi, migliorando così la competitività delle imprese europee.

Scritto da Trendiqa