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Pensioni dimezzate a seconda dell'età: scopri chi subirà le sanzioni
Pubblicato: 06 gennaio 2024 | Ultimo aggiornamento: 06 gennaio 2024
Di Trendiqa
Riassunto dell'Articolo
I giovani che si avvicinano alla pensione potrebbero ricevere pensioni pari a meno della metà del loro stipendio.
Le pensioni future dei giovani potrebbero ridursi significativamente, raggiungendo anche solo il 40% dello stipendio attuale.
Uno studio di Progetica e Moneyfarm ha concluso che le pensioni dei giovani di oggi potrebbero essere estremamente ridotte rispetto al loro stipendio, con il valore potenzialmente inferiore alla metà. L'indagine ha esaminato numerosi scenari contributivi e ha stimato lo stato finanziario dei lavoratori in pensione. I fattori considerati erano sesso e decennio di nascita, che hanno prodotto otto profili rappresentativi di 3.251.626 cittadini italiani, nati tra il 1960 e il 1990, attualmente in età compresa tra i 30 e i 60 anni.
Tra il 2027 e il 2062, 1.430.877 lavoratori con un'età media tra i 66 e i 72 anni andranno in pensione, con un tasso di occupazione vicino al 44%.
In media, tutti gli otto profili dovrebbero ricevere una pensione di circa 1.337 euro netti al mese. Tuttavia, il tasso di sostituzione, ovvero la percentuale tra la prima annualità completa della pensione e l'ultimo reddito annuo completo, varierà. Questo indicatore mostra quanto dello stipendio corrisponde alla pensione percepita.
I nati nel 1960, lavorando continuativamente e versando regolarmente i contributi a partire dai 25 anni, percepiranno il 71% dello stipendio durante la pensione. I nati nel 1990, nelle stesse condizioni, potrebbero ricevere il 40%, quindi meno della metà di quanto guadagnavano durante la loro carriera.
Le donne riceveranno pensioni più basse degli uomini, con un divario che va dal 17% al 22%.
I lavoratori autonomi e i lavoratori liberi potrebbero subire un'ulteriore penalizzazione rispetto ai lavoratori dipendenti, poiché hanno salari inferiori, pagano meno contributi e la loro attività è più discontinua.
Le differenze generazionali tra i futuri pensionati sono causate dal sistema contributivo italiano, che sta soffrendo per i cambiamenti economici del Paese. Per questo motivo, il 35% dei lavoratori dipendenti ha deciso di destinare il proprio Tfr a una forma di previdenza integrativa. Tra gli italiani che versano contributi in fondi pensione, il 23% ha smesso di farlo, arrivando a un totale di 2 milioni di "silenti".
L'individuo medio che sottoscrive una pensione integrativa ha 46 anni, versa 225 euro mensili e, dall'apertura del fondo, ha accumulato 22.400 euro, mirando a riscattare l'intera quota al termine della carriera. Mensilmente, gli uomini versano di più rispetto alle donne e il contributo medio cresce con l'età e le disponibilità economiche.
Quali sono gli effetti finanziari che i giovani d'oggi potrebbero affrontare in pensione?
I giovani d’oggi potrebbero ricevere pensioni molto basse, addirittura inferiori alla metà del loro stipendio.
Scritto da Trendiqa