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Sostituire sistema automotive obsoleto per 13 milioni di posti di lavoro e l'8% del PIL europeo

Pubblicato: 07 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 07 febbraio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

L'industria automobilistica europea affronta una rivoluzione epocale guidata dalla Cina. La sfida include sostenibilità, sicurezza informatica e aumento di peso e costi dei veicoli.

Il settore automobilistico sta subendo enormi cambiamenti, rappresentando l'8% del PIL europeo e generando 13 milioni di posti di lavoro. La Cina sta investendo massicciamente in questo settore, e l'Europa deve affrontare le sfide per rimanere competitiva. Il 2023 è stato l'anno in cui l'Europa ha riconosciuto la Cina come il nuovo gigante dell'industria automobilistica, e ora deve affrontare le sfide poste dallo sviluppo di Tesla e dell'industria cinese.

Le sfide della mobilità sostenibile: la necessità di ridurre l'impatto ambientale, la fine dei motori a combustione, i maggiori requisiti di sicurezza e cyber-security, i veicoli più pesanti e costosi, si sommano. Ciò ha portato ad un aumento del peso dell'auto europea media del 60% e del costo del 50% in vent'anni, con una diminuzione dei posti di lavoro nei costruttori fino al 40% in alcuni Paesi. Paradossalmente, le auto più virtuose dal punto di vista ambientale sono anche le meno acquistate, prolungando così la vita dei vecchi veicoli inquinanti. L'età media del parco circolante europeo è passata da 7 a 12 anni. I costruttori devono ora eccellere in più discipline, con requisiti molto diversi: veicoli elettrici, software, servizi di mobilità, economia circolare. Ognuna di queste implica una nuova catena del valore tutta da scoprire, con nuovi materiali, protagonisti e un nuovo mondo da capire, dall'estrazione delle materie prime al riciclo delle batterie.

Il mercato automobilistico è sempre più volatile e frammentato, caratterizzato da sfide come la volatilità tecnologica, delle materie prime e delle normative. Per gli europei, la barriera all'ingresso dell'industria automobilistica, rappresentata dal motore a combustione, si sta indebolendo a causa della transizione verso le nuove tecnologie.

I cinesi controllano la maggior parte della produzione mondiale di batterie e della raffinazione del litio. Gli Stati Uniti incentivano la loro industria con piani specifici, mentre l'Europa fatica ad affrontare le sfide in modo olistico. Le aziende devono innovare e investire in nuove tecnologie per offrire mobilità accessibile e sostenibile. Renault ha proposto Ampere come risposta alle sfide dell'industria automobilistica, ma l'industria europea deve lavorare insieme e con il supporto dei governi per migliorare la competitività a livello globale.

L’Europa dovrebbe stabilire chiari principi e obiettivi e creare uno sportello unico delle normative sulla mobilità e l’automobile per incentivare la standardizzazione e progetti in tecnologie chiave. L’Europa deve inventare un suo modello ibrido, tra iniziativa privata e dirigismo pubblico, per tutelarsi, rafforzarsi e ripartire alla conquista del mondo.

Quali pressioni e sfide deve affrontare l'industria automobilistica europea alla luce dello sviluppo della Cina e dei cambiamenti normativi?

L'industria automobilistica europea affronta pressioni come la necessità di ridurre l'impatto ambientale, la fine del motore a combustione nel 2035, maggiori requisiti di sicurezza e cyber-security, e veicoli sempre più pesanti e costosi. Inoltre, la Cina sta diventando un colosso dell'industria automobilistica, sfidando la supremazia europea.

Scritto da Trendiqa