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Stellantis: la quota francese a 4 miliardi di euro e nessun posto automatico nel board.

Pubblicato: 02 febbraio 2024 | Ultimo aggiornamento: 02 febbraio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

Partecipare al capitale di Stellantis presenterebbe diverse difficoltà, tra cui il costo delle azioni e i pochi benefici.

L’acquisizione da parte dello Stato di una quota significativa in Stellantis risulta essere complessa e onerosa, considerando il suo valore di mercato attuale di 67 miliardi di euro. Acquisire una quota del 6,1% richiederebbe un esborso iniziale di 4,1 miliardi di euro e comporterebbe sfide future in termini di gestione e controllo.

La discussione sulla possibile partecipazione dello Stato italiano in Stellantis è ricorrente. Nel 2022 il Copasir e il ministro Urso avevano già suggerito tale opzione per bilanciare il peso della Francia nel gruppo. Il disegno di legge del governo Meloni prevedeva la creazione di un Fondo nazionale Made in Italy che avrebbe potuto facilitare l'acquisizione di una quota di minoranza, ma ci sono ostacoli da superare.

Il fondo sovrano italiano può investire solo in aziende con sede legale in Italia, mentre Stellantis è una società olandese. Il presidente John Elkann ha detto che Stellantis non ha bisogno di aiuto statale perché interviene quando un'azienda va male e la presenza dello Stato francese è dovuta alle difficoltà di PSA. Anche in Italia, lo Stato è intervenuto per salvare un'azienda automobilistica nel 1933, quando rilevò l'Alfa Romeo dalle banche attraverso l'IRI.

L'Italia dovrebbe addentrarsi nel complesso gioco azionario di Stellantis

L'ingresso dell'Italia in Stellantis è complicato e costoso, con benefici incerti. Con un investimento di 4,1 miliardi di euro, il governo italiano acquisterebbe solo il 6,1% delle azioni, senza avere lo stesso peso del governo francese che controlla il 9,6%. Inoltre, non è garantito un posto nel board di Stellantis, che dovrebbe essere approvato da una minoranza qualificata di azionisti.

Scritto da Trendiqa