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Aspirina: l'alleato prezioso contro il Covid grave

Pubblicato: 30 gennaio 2024 | Ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2024

Di Trendiqa

Riassunto dell'Articolo

L'aspirina a basse dosi riduce del 40% il rischio di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e mortalità da Covid.

L'assunzione di aspirina in piccole quantità diminuisce oltre il 40% il pericolo di ricovero in terapia intensiva o di morire in ospedale a causa del Covid.

L'assunzione di aspirina a basse dosi può ridurre significativamente il rischio di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e decesso ospedaliero causati dal Covid-19.

Aspirina e COVID: Nuovo studio USA rivela un collegamento sorprendente

Oltre il 75% dei 412 pazienti ricoverati negli ospedali statunitensi tra marzo e luglio 2020 non hanno ricevuto aspirina, mentre il restante 23,7% ha ricevuto aspirina entro un giorno dal ricovero o fino a 7 giorni prima.

L'uso di aspirina a basso dosaggio è associato a una diminuzione della gravità del COVID-19 e dei decessi. L'aspirina riduce il rischio di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e mortalità ospedaliera. Non ci sono differenze nella trombosi tra chi ha assunto aspirina e chi no.

Scoperta relazione tra l'uso dell'aspirina e la riduzione del danno polmonare in pazienti Covid-19, merita ulteriori ricerche.

Studi successivi hanno confermato l'impatto dell'aspirina nella prevenzione dell'infezione e nella riduzione del rischio di Covid grave e morte, dopo i risultati preliminari di questo studio che erano stati pubblicati in preprint nell'autunno del 2020.

Negli ultimi mesi, uno studio ha dimostrato che i pazienti ricoverati COVID-19 che assumevano giornalmente aspirina a basso dosaggio, per proteggersi dalle malattie cardiache, presentavano un rischio inferiore di complicanze e decesso.

L'aspirina è stata associata alla riduzione del rischio di ricovero in terapia intensiva, necessità di ventilazione meccanica e decesso da COVID-19.

La scoperta della capacità dell'aspirina di ridurre la mortalità nei pazienti con Covid-19 necessita di conferma tramite studio clinico randomizzato. Se confermata, l'aspirina diventerà il primo farmaco da banco disponibile per ridurre la mortalità da Covid-19.

Aspirina: verso la longevità e la prevenzione delle patologie

L'aspirina è ampiamente impiegata per alleviare il dolore, ridurre la febbre e le infiammazioni causate da influenza e raffreddore. A basse dosi, viene utilizzata da sola o in abbinamento ad altre medicine per la sua funzione antiaggregante piastrinica.

L’aspirina è conveniente, facilmente reperibile e ampiamente utilizzata a scopo terapeutico.

Negli anni 2012 uno studio dimostrò che l'aspirina mira anche sui trombi. Lo studio ha mostrato che le alte concentrazioni di salicilato attivano la proteina AMPK, che ha un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo e della crescita cellulare. L'attivazione di AMPK ha effetti positivi in diverse patologie, come tumori e diabete.

Intervento precoce con aspirina e FANS: un nuovo protocollo per gestire il COVID-19

In Italia, la comunità scientifica discute da tempo se sia necessario somministrare aspirina o altri FANS quando si manifestano i primi sintomi potenzialmente legati al Covid-19. Tra i primi a sostenere questa possibilità è stato il professor Remuzzi.

Prima di un test, diversi medici registrano la necessità di intervenire prontamente, in particolare il Piemonte che ha mutato i suoi protocolli.

Il ministero continua ad ignorare le migliaia di segnalazioni e richieste dei medici curanti che curano con successo a casa i pazienti positivi al Covid con sintomi, anche acuti. Tutti i pazienti trattati precocemente con aspirina o altri FANS (non tachipirina), non hanno avuto peggioramenti della malattia e non hanno avuto necessità di ricovero ospedaliero. Nessuno di questi è finito in terapia intensiva e nessuno è deceduto.

**Trionfa la libertà di scelta terapeutica: il Comitato Cura Domiciliare Covid-19 vince contro AIFA e Ministero**

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha annullato le linee guida dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che raccomandavano la "vigile attesa" e il paracetamolo per i pazienti Covid lievi a casa nelle prime 72 ore. Il "Comitato Cura Domiciliare Covid-19", rappresentato dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino, ha vinto l'istanza cautelare presentata contro il Ministero della Salute e l'AIFA per la libertà di scelta sui farmaci da utilizzare nella terapia.

Un gruppo informale di cittadini e medici, nato durante l'emergenza Covid-19 per fornire supporto e scambiarsi informazioni cliniche, ha dato vita al Comitato #esercitobianco, fondato dall'avvocato Erich Grimaldi del Foro di Napoli, che ha creato il gruppo Facebook di supporto a medici e infermieri.

Grimaldi ha constatato l'importanza del dialogo tra i medici delle regioni italiane e, per questo motivo, ha avviato un gruppo Facebook denominato "#terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione" il 19 aprile 2020. Questo gruppo fornisce ai medici una piattaforma per discutere le terapie domiciliari precoci per i pazienti Covid.

Il Comitato sta aiutando i pazienti con il Covid a casa tramite la pagina Facebook #TerapiadomiciliareCovid19, evitando ricoveri in ospedale.

Da mesi si chiede l'istituzione di un protocollo nazionale per la cura domiciliare del Covid-19 e il rafforzamento della medicina territoriale, inclusa la creazione di unità mediche pubbliche di diagnosi e cura domiciliare in ogni Regione, come previsto dalla legge nazionale ma attuato solo in alcune Regioni.

In che modo l'aspirina a basso dosaggio può ridurre la necessità di ventilazione meccanica, il ricovero in terapia intensiva e la mortalità ospedaliera associati al Covid-19?

L’aspirina a basso dosaggio può ridurre significativamente le probabilità di necessitare la ventilazione meccanica, il ricovero in terapia intensiva e la morte in ospedale a causa del Covid-19.

Scritto da Trendiqa